Le parole dell’attaccante rossoblù
Uno dei ragazzi più attesi del Gozzano è certamente Lorenzo Sangiorgio. È stato confermato come l’80% della squadra e ha voglia di dimostrare di essere ulteriormente cresciuto. La sua ultima annata è stata un po’ sui generis. È iniziata tarda, poi è stata ostacolata da un problema alla spalla occorso a Imperia. Ha disputato soltanto 18 partite, circa la metà del totale, ma quando è sceso in campo ha messo in vetrina tutto il suo talento. Il suo score a fine campionato non è affatto stato malvagio: 5 reti all’attivo. «Tutto sommato mi posso dire soddisfatto di quanto dimostrato sul campo, mi spiace aver giocato poco ma è stata una stagione un po’ così – racconta il classe 2004 –. Ho indugiato un po’ troppo in estate aspettando altro e alla fine mi sono unito al Gozzano tardi». Nell’estate 2023 Sangiorgio è stato ceduto dal Gozzano al Lecce Primavera, ma la sua esperienza in Salento non è stata proficua: poche partite e tante settimane in infermeria. Alla fine, dopo aver sprecato un intero campionato è tornato nella piazza che l’ha visto crescere e poi esplodere. Sono infatti ancora vividi i ricordi del suo biennio, il 2021-2023 con Massimiliano Schettino in panchina: ben 12 gol, di cui 8 nel 2021/2022 quando non era ancora maggiorenne. «Ho avuto la mia possibilità e purtroppo non è andata come avrei sperato – evidenzia –. È stata però un’esperienza molto formativa che è servita sia a me sia al Gozzano». Le qualità sono tutte dalla parte di Sangiorgio. Chi lo conosce e lo vede allenare quotidianamente, sostiene che in Serie D ce ne siano pochi come lui. «La speranza è fare bene per poi guadagnarsi un’altra chiamata – dice –. Quando ho saputo che mister Lunardon sarebbe rimasto, non potevo che restare. Mi ha insegnato moltissime cose e mi ha dato tanta fiducia».