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Lettera di un genitore all’allenatore del figlio

a causa del mister alcuni ragazzi non giocano più a calcio, vi pubblichiamo la lettera.

Caro Allenatore…
Tu non hai capito niente. E e non mi stupisco che gestite la società e chi dovrebbe sorvegliare non lo fa e ti lasci ancora in quel posto, a fare danni. Inconsapevolmente.
Tu non lo sai ma hai delle responsabilità, grandi. Il tuo compito da fare gruppo ed educativo non lo stai facendo– ficcatelo in testa -. Il tuo compito è crescere quei ragazzi, nel rispetto di loro stessi, dei compagni, degli avversari, delle regole, del pubblico, degli arbitri. Questa è la vittoria che devi cercare. Se poi arrivano anche qualche risultato tanto meglio.

Ma quale insegnamento dai, a quei ragazzi che sono al campo solo per divertirsi e stare con gli amici, facendo giocare sempre i tuoi amici , Non ti rendi conto dell’umiliazione che “regali”, a questi ragazzi, con i tuoi gesti, le tue parole, i tuoi comportamenti, le tue decisioni? Ti sei mai messo nei loro panni o ti interessano solo i tuoi, quelli del “grande mister” che no lo sei.

Fidati. Ascoltami. Non hai capito niente di cos’è lo sport. Di cos’è una squadra. Di qual è il ruolo di un allenatore non professionisti: devi essere d’esempio. Devi essere un modello, per i tuoi allievi. Devi insegnargli che si vince e di perde insieme. Soprattutto – insieme – si può migliorare. Anche chi è dotato. Da ognuno di loro devi cercare di tirare fuori il massimo e ogni loro miglioramento, seppur minimo, sarà una tua vittoria.

Il tuo obiettivo deve essere di avviare un percorso di crescita dei singoli atleti: ognuno ha le sue potenzialità, esigenze e specificità, devi dare loro la possibilità di esprimersi, di sbagliare, di sprigionare la propria creatività. Al contempo, devi cercare di far crescere e cementare il “gruppo squadra”, plasmando spirito comunitario; condivisione di sforzi, emozioni, gioie e dolori; cooperazione e reciproco aiuto nelle difficoltà.
Questo è il tuo ruolo. Capisco che quando giocavi non eri una cima, allora ti do un consiglio passa la mano. Non entrare in gamba tesa sul futuro di questi ragazzi.Pensa come soffrono quei ragazzi che hai costretto a lasciare i campi da calcio ,io ti assicuro che tutto ritorna sempre indietro.

Ti lascio, con un piccolo dono, scritto da me, come se fossi un allenatore. Sperando che tu abbia l’intelligenza di capirlo, di accettarlo, di farlo tuo.

Il giocatore della nostra squadra….
sa sempre essere onesto
sa che si vince e si perde insieme…
sa sempre essere un giocatore generoso…
sa che un assist vale come e più di un gol…
sa che non esistono nemici ma solo avversari…
sa che l’importante non è vincere, è rispettare le regole…
sa che l’errore è solo una tappa del percorso di apprendimento…
sa che sia il compagno che l’avversario in difficoltà vanno aiutati…
sa che nessuno deve diventare un campione, tutti devono diventare uomini
sa che il calcio è solo un gioco, il più bello di tutti.

P.S.Dimenticavo una cosa….questo Allenatore opera in un ORATORIO, dove predicano ma razzolano male. E, adesso, ho detto davvero tutto.

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