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Paffoni, cosi non ha senso

La Paffoni Fulgor Basket non può esimersi dal non esternare pubblicamente la propria posizione in merito al Campionato che andrà ad incominciare il prossimo 21 Novembre dopo un partecipato e serrato confronto societario che ha coinvolto tutti i membri del Consiglio Direttivo. 

In estrema sintesi, al momento attuale, non esistono a nostro parere i presupposti per poter continuare l’attività sportiva. Fulgor Basket, fin dall’inizio attenta ai protocolli sanitari, applicati pure in eccesso a quanto impostoci dalle vigenti regole e focalizzata alla salvaguardia della salute di staff tecnico e roster, è da ormai due settimane che deve fronteggiare una situazione di complicata gestione dovuta alla pandemia che l’ha colpita direttamente e severamente nel proprio organico e che a tutt’oggi ostacola una lenta e graduale ripresa della routine giornaliera in palestra. La nostra attività è ridotta essenzialmente all’attesa preoccupata degli esiti di tamponi, alla speranza di negativizzazioni, alla riprogrammazione di visite per l’idoneità agonistica. Nessuno parla più di basket, di quella passione che ci unisce tutti e che è sempre stata la linfa vitale dei nostri giorni. 

Tralasciando l’evidente emergenza sanitaria, l’impossibilità di poter garantire su basi sostenibili l’integrità fisica non solo nostra ma pure dei nostri avversari, il timore nel dover affrontare presto viaggi di centinaia e centinaia di chilometri attraversando zone di diverse tonalità di colori, il fatto che neppure sappiamo se potremo disporre della nostra abituale sede di gioco dato che è di stretta attualità l’annuncio del Sindaco di Verbania che ha messo a disposizione degli organi competenti regionali il nostro PalaBattisti per fronteggiare la penuria di posti letto negli ospedali, facciamo un accorato, fermo e forte appello affinché tutto sia sospeso quantomeno per un determinato periodo. L’appello è dettato dal solo buonsenso del buon padre di famiglia e si origina, sostanziandosi, dalla premessa con la quale questa sciagurata stagione aveva avuto inizio. Detta premessa assicurava che il campionato avrebbe avuto un inizio solo qualora gli accessi alle partite fossero stati permessi quantomeno in forma ridotta. Non solo non ci pare proprio il caso ma siamo lontanissimi dal poter anche solo ipotizzare un futuro a medio termine con una minima percentuale di pubblico ammesso. 

Questa condizione ci rende impossibilitati a mantenere, tra l’altro, gli accordi presi con i nostri sponsor che fra tante difficoltà avevano comunque voluto confermare il loro sostegno al nostro movimento. Inoltre quale equità competitiva si potrà mai garantire quando saranno gli esiti dei test molecolari e sierologici a determinare gli iscritti a referto per ogni singola gara? 

Tutto questo che senso ha? 

Concludiamo invitando tutti ad una seria riflessione, ad invitare tutte le società di LNP ad esprimersi e a condividere idee e posizioni.

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