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Morto Fabio Enzo, giocatore istrionico

E’ morto Fabio Enzo, nato il 22 giugno del 1946 a Cavallino-Tre Porti, vicinissimo a Jesolo.Per poco più di un anno, dall’ottobre del ‘77 fino al 24 ottobre del ‘78, dunque prima in C Nazionale, poi nei primi mesi della nuova categoria, la C2, ha giocato nell’Omegna.

 

Per ricordare che tipo fosse ricordo tre episodi tra mille. Arrivato alla Roma a 20 anni, dopo gli esordi in C nella Salernitana e in D nella Tevere Roma, il 23 ottobre di quella stagione ‘66/67 segnò il suo primo gol in A, nel derby con la Lazio: 1-0 per i giallorossi e vittoria. Il giorno dopo il titolo fu: “E’ arrivato l’ottavo re di Roma !” Qualche tempo dopo, in pieno centro, fu fotografato con una gallina al guinzaglio (è vero: ho visto sia il titolo che la foto). A Cesena, dove gioco per 2 stagioni in prestito in B (57 presenze e 15 gol) in una gara di Coppa Italia contro la Casertana all’ultimo minuto e sul 3-0 a favore tirò di tacco un calcio di rigore, che finì sul palo. Fu multato di 200 mila lire. Ad Omegna nell’unica stagione giocata dai rossoneri in C nazionale, in una partita interna – se non ricordo male contro il Casale – ad un certo punto si trovò solitario in avanti, su una rimessa lunghissima del portiere Colombo. Stoppò di petto, evitò lo stopper avversario, si guardò intorno e non vide nessuno dei suoi. Allora si mise in piedi sulla palla, portò quattro dita della mano destra al volto, si girò verso la sua area lontana e come una vedetta nel deserto cercò invano aiuto… Mai vista una cosa simile in tutta la mia vita. Poi quell’Omegna, toccato il vertice della sua storia, fu ridimensionata: in estate se ne andarono Cappellazzo, Colombo, Pittofrati, Martines, Cassardo e Minati (all’Alessandria, ma tornò presto…), e più tardi ad ottobre anche Trevisani, Piraccini, Domenicali e lo stesso Enzo, che fu ceduto alla Biellese. In carriera ha rimediato, pare, 64 giornate di squalifica, ma non si pensi che fosse solo estro e follia: alto 1,85 per quasi 90 chili di peso, era centravanti di sfondamento, segnava sia di testa che di piede, aveva un tiro potentissimo e tutte le punizioni erano sue. In quella stagione ad Omegna segnò 9 gol di cui uno solo su rigore. In 2 annate di serie B nel Novara giocò 67 volte e segnò 27 gol, capocannoniere il primo anno con 15 reti. In tutto Fabio Enzo, che smise proprio a Biella nell’82, in serie D, ha segnato 126 reti, di cui 8 in A e 50 in B. Un personaggio di grandissima simpatia, che tutti ad Omegna, ma anche a Novara e Biella ricordano con affetto. Sit tibi terra levis, Fabio !

 

Roberto Cominoli

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